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Liking gap: ecco perché temiamo di non piacere molto agli altri

Di |2018-10-19T09:22:29+02:00Ottobre 19th, 2018|Categorie: Psicologia Percezione feed|Tag: , , , , , |

Liking gap: i ricercatori delle Cornell University, Harvard University ed Essex University hanno denominato così il meccanismo di meta-percezione per il quale nelle interazioni sociali tendiamo a pensare di piacere agli altri meno di quanto accada davv...

Comunicare i vaccini: come raggiungere i genitori nel modo giusto

Di |2017-06-14T14:18:41+02:00Giugno 14th, 2017|Categorie: Psicologia Percezione feed|

ATTUALITÀ – “Tutte queste vaccinazioni non sovraccaricheranno il sistema immunitario dei bambini? Siamo sicuri che non ci siano effetti collaterali gravi? In televisione ho sentito che non ci è possibile segnalare gli effetti avversi del vaccino per il papillomavirus. Di morbillo non è mai morto nessuno, sono malattie che girano ed è naturale prenderle”. Sono alcuni dei dubbi e dei sentito-dire legati ai vaccini, ma di fronte a domande preoccupate e paure razionali e irrazionali non è sempre facile fare una buona informazione. Gli studi mostrano che confutare le argomentazioni ascientifiche rinforza la posizione di chi è contro i vaccini, portandolo a chiudersi ancora di più rispetto alle fonti istituzionali. Ma anche che c’è una percentuale di genitori incerti – oltre il 30%, secondo i dati Censis sul vaccino HPV – che, con una buona comunicazione da parte del medico e dei media, potrebbe acquistare fiducia. E fiducia è la parola chiave: solo due genitori su dieci si fidano totalmente dei vaccini. L’8% dei genitori decide di non vaccinare per qualcosa che ha letto su internet. Come comunicare i vaccini in un clima così complesso? Come biasimare famiglie confuse e dubbiose, che si trovano di fronte a informazioni discordanti e [...]

ABBI: il braccialetto intelligente che consente ai bambini non vedenti di orientarsi

Di |2017-06-13T14:00:06+02:00Giugno 13th, 2017|Categorie: Psicologia Percezione feed|

  SENZA BARRIERE – Un braccialetto sonoro in grado di consentire ai bambini non vedenti di migliorare la percezione spaziale, sociale e motoria fin dai primi anni di vita. Si tratta di ABBI, Audio Bracelet for Blind Interaction, nato tre anni fa dall’omonimo progetto coordinato da Monica Gori, psicologa e ricercatrice del Dipartimento di Robotica, cervello e scienze cognitive dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), e oggi a un passo dalla sua immissione sul mercato. “ABBI nasce dalla volontà di creare nuovi sistemi tecnologici di riabilitazione pensati esclusivamente per bambini non vedenti“, racconta Gori. “Dopo un’attenta ricerca, abbiamo appurato che gli strumenti a disposizione oggi sono esigui e spesso poco indicati per questa fascia d’età”. Al bisogno di nuove tecnologie si somma poi la necessità di un intervento precoce per aiutare i più piccoli a orientarsi meglio nello spazio circostante e a interagire in modo efficace con il mondo esterno, fin dai primi anni di vita. Ed è proprio in questo campo che l’audio bracelet fa la differenza. In confronto a molti altri dispositivi in commercio, infatti, ABBI non richiede l’apprendimento di un nuovo linguaggio ma l’ascolto di un semplice segnale sonoro che consente al bambino di sapere come si muovono nello [...]

La rete neurale dei legami di coppia

Di |2017-06-02T08:00:44+02:00Giugno 2nd, 2017|Categorie: Psicologia Percezione feed|

RICERCA – Le vie che portano all’amore sembrano non essere infinite. È quello che emerge da uno studio condotto da un team di neuroscienziati della Emory University e pubblicato sulla rivista Nature, grazie al quale è stato scoperto un collegamento chiave tra due aree del cervello coinvolte nella formazione dei legami di coppia. Se può essere facile per gli esseri umani riconoscere le sensazioni associate alla vista del partner, non lo è altrettanto descrivere e conoscere quei meccanismi cerebrali che portano a tali sensazioni. “Il modello animale utilizzato, cioè le femmine di arvicole delle praterie (Microtus ochrogaster), ha avuto un ruolo cruciale” racconta Elisabeth Amadei, co-autrice della ricerca “perché studiare le interazioni cerebrali che stimolano l’accoppiamento negli esseri umani è molto complicato”. In particolare, questi roditori sono monogami e tendono a mantenere per tutta la vita il legame con il loro partner. Studiandone i comportamenti e analizzando l’attivazione cerebrale, la ricerca ha dimostrato che la connessione fra due aree del cervello appartenenti al sistema cerebrale di ricompensa, la corteccia prefrontale e il nucleo accumbens, si attiva durante la formazione dei legami di coppia. Inoltre, per capire se la comunicazione tra la corteccia prefrontale e il nucleo accumbens, oltre a manifestarsi durante l’accoppiamento, ne fosse [...]

Come la cultura influenza la percezione visiva

Di |2017-05-31T08:00:03+02:00Maggio 31st, 2017|Categorie: Psicologia Percezione feed|

SCOPERTE – La capacità di riconoscere piccole differenze tra immagini simili potrebbe essere legata al nostro background culturale. In altre parole, vediamo solo ciò che siamo abituati a vedere. Lo afferma uno studio pubblicato di recente sulla rivista Cognitive Science, condotto da un gruppo di ricerca guidato dall’università di Kyoto. Vari studi si sono focalizzati sul rapporto tra cultura e processi cognitivi e hanno evidenziato caratteristiche diverse tra “occidentali” (europei e nordamericani) e “orientali” (giapponesi e cinesi). Gli occidentali utilizzano un approccio analitico, in cui gli elementi sono esaminati indipendentemente dal contesto e in cui regole generali sono utilizzate per spiegare e predire i comportamenti. Nella cultura orientale, invece, l’approccio che prevale è quello olistico, in cui il campo percettivo è analizzato nel suo insieme e gli eventi sono spiegati in base alle relazioni tra gli oggetti. Fino a oggi la maggior parte dei lavori sul rapporto tra percezione visiva e influenze culturali aveva dato per scontato che potesse essere applicato un modello unico. Ma secondo Yoshiyuki Ueda, primo autore dello studio pubblicato su Cognitive Science, si tratta di una spiegazione semplicistica. I ricercatori ritengono infatti che gli studi precedenti abbiano utilizzato elementi complessi per condurre le analisi, e in [...]

Il freddo (o anche solo pensarci) rende la mente più lucida

Di |2017-04-14T11:00:35+02:00Aprile 14th, 2017|Categorie: Psicologia Percezione feed|

SCOPERTE – Le espressioni “freddo calcolatore” o “a sangue freddo” hanno forse un fondo di verità. Un gruppo di ricercatori della Ben-Gurion University del Negev, in Israele, ha osservato che la percezione di basse temperature potenzia notevolmente il controllo cognitivo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Psychological Research. “Precedenti ricerche si erano focalizzate sul reale effetto della temperatura sul fenomeno psicologico conosciuto come ‘controllo cognitivo’, ma questa è la prima volta che siamo stati in grado di misurare gli effetti della temperatura percepita”, spiega in un comunicato Idit Shalev, che ha firmato il lavoro insieme a Nachshon Meiran e a Eliran Halali. Ma che cosa si intende per controllo cognitivo? È la capacità di inibire in modo volontario le reazioni improvvise, o di fare scelte che massimizzino i nostri benefici a lungo termine. Per esempio, quando siamo molto affamati ma riusciamo a trattenerci dal mangiare un panino di fronte a noi, stiamo esercitando controllo cognitivo. Per questo studio i ricercatori hanno condotto due esperimenti. Nel primo, dopo una stimolazione cutanea legata alla temperatura, 87 studenti hanno eseguito un “compito anti-saccade”. Le saccadi sono quei rapidi movimenti che gli occhi compiono quando fissano un punto preciso, in modo da farlo coincidere [...]

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