CERVIA- «Vedere non è un, gesto automatico, ma un processo di apprendimento e di sviluppo che comincia dalla nascita e dura tutta la vita. Spesso errori commessi con le mani e i piedi sono errori visivi, pertanto il miglioramento della vista migliora l’abiiità sportiva dell’atleta». Parola di Vittorio Roncagli, responsabile, con Pietro Dal Pozzo, dell’unico centro «Sport Vision» aperto al pubblico in Italia. La struttura, unica nel suo genere, comprende ambulatori per medicina oculistica’ e dello sport, agopuntura, terapia della miopia, esame del campo visivo, contattologia, diagnostica oculistica, due palestre-ambulatorio.
Il tutto per migliorare, seguire, e anche studiare, gli sportivi. Al centro cervese si sono rivolti finora diversi motociclisti, come Pierfrancesco Chili, il romano Narducci, Loris Reggiani; tennisti come Sabrina Lucchi e tiratori del calibro
di Alessandro Spada. Ma a Cervia è venuto anche Daniele Masala, alcuni portieri di club di calcio e tanti altri.
Ciò nonostante nel centro si stanno facendo anche analisi su ragazzi in età scolare. «Abbiamo avuto qualche bambino con dei problemi. – afferma Vittorio Ronacgli – gli insegnanti dopo il trattamento hanno notato dei miglioramenti. I ragazzi erano più attenti. Abbiamo così pensato di fare uno screening per alcune classi della zona.
Per ora abbiamo esaminato una prima e una terza media. A fine visita tracciamo un grafico sia individuale che della classe. Dopodiché diamo una serie di consigli comportamentali. I difetti che derivano da alcuni comportamenti errati, ad esempio
leggere stesi sul divano o con i libri vicinissimi agli occhi, con lo Sport Vision si recuperano al 100 per cento».
Ma questo metodo come viene insegnato? «Nella pratica quotidiana – afferma
Roncagli – può essere il gesto di prendersi cura degli occhi dell’atleta proteggendoli
in maniera adeguata, evitando traumi visivi.
Si effettuano poi accurati controlli che permettono di scegliere: se si tratta di una squadra un training di gruppo preparatorio, se si tratta di un atleta il tipo di allenamento
individuale da seguire. Non basta vedere 10 decimi per essere un buon atleta, per questo noi curiamo anche l’aspetto legato alla coordinazione visiva, alla funzionalità dell’apparato visivo in relazione allo sport praticato, valutiamo il livello di integrazione
sensoriale, la coordinazione corporea e l’equilibrio.
Effettuiamo anche programmi personalizzati per il miglioramento delle abilità
visive, per ridurre ì difetti refrattivi e in particolare la miopia, insegniamo
tecniche di concentrazione e rilassameto».
Lo Sport Vision ha controindicazioni? «Essendo un allenamento è privo di effetti collaterali. Si possono migliorare le prestazioni di lavoro migliorando la concentrazione, evitando mal di testa, stress ed aumentando di conseguenza il proprio rendimento». E Roncagli cita pure l’esperienza della casamadre americana: in uno studio commissionato allo Sport Vision dal ministero della Salute statunitense per investigare sulla delinquenza minorile fu dimostrato che il 92 per cento di essi aveva piccole scoordinazioni nella vista: «Ciò non significa che chi ha piccole scoordinazioni sia un delinquente ma certo è uno dei tanti approcci per risolvere un grave problema».
IL MESSAGGERO – 4 Gennaio 1990
Monica Forlivesi