“Quando la visibilità é molto ridotta, per esempio in caso di bufere sulle piste, il muscolo all’interno dell’occhio si viene a trovare in una posizione di fuoco sfalsata. Lo sciatore crede di fissare con lo sguardo un punto ideale a 30 metri, ma la messa a fuoco non corrisponde a quella distanza, e al cervello arrivano stimoli contraddittori che causano un conflitto percettivo”.
la Gazzetta dello Sport