“World Health Coronavirus Disinformation”. Tradotto: “Disinformazione Mondiale della Sanità sul coronavirus”. Con questo titolo il Wall Street Journal attacca l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, accusandola di mala gestione della pandemia di coronavirus fin dalla sua comparsa in Cina. Diversi gli elementi presi in esame dall’articolo, come ad esempio il fatto che “la pandemia è stata dichiarata solo l’11 marzo”, quando ormai si registravano oltre 100mila casi in tutto il mondo, con oltre 100 Paesi colpiti e più di 4mila morti. Una risposta tardiva che può aver ritardato i provvedimenti dei governi e favorito la diffusione del virus.
Ma l’attenzione del quotidiano finanziario americano si concentra sulle questioni politiche e al centro dell’attacco c’è il direttore generale dell’organizzazione: Tedros Ghebreyesus, “responsabile della maggior parte degli errori commessi dall’Oms in questa epidemia, un politico più che un medico”. Secondo il quotidiano, il direttore generale si è dimostrato “più spaventato dalle ire di Pechino che di quelle di Washington“. Dunque, secondo il Wsj, “gli Stati Uniti avranno molti alleati nel tentativo di riformare l’Oms” che, in quanto Agenzia delle Nazioni Unite, rappresenta un punto di riferimento sulla gestione delle questioni sanitarie per i Paesi di tutto il mondo.
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