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Le metafore che ingannano il cervello

Di |2016-12-30T20:35:10+01:00Febbraio 7th, 2012|Categorie: Scienze Visive feed|

CRONACA - Quando qualcuno ci dice che ha avuto una giornata dura, cosa sentiamo sotto le dita? Niente? Sicuri? Uno studio appena pubblicato suggerisce invece che il cervello possa ricreare esperienze sensoriali per aiutarci a capire le metafore comuni. Linguisti e psicologi hanno dibattuto a lungo su quanto le aree del cervello che mediano le esperienze sensoriali dirette siano coinvolte nella comprensione delle metafore. George Lakoff e Mark Johnson, in un lavoro che è presto divenuto un punto di riferimento nel campo della linguistica, Metaphors we live by (libro non ancora tradotto in italiano), hanno mostrato che il linguaggio quotidiano è pieno di metafore, alcune delle quali sono così familiari (come 'una giornata dura') che potrebbero non sembrarci particolarmente nuove o singolari. I due sostengono che la comprensione delle metafore è fondata sulle esperienze sensoriali e motorie

Avere “fiuto” è questione di allenamento

Di |2016-12-30T20:35:12+01:00Marzo 21st, 2011|Categorie: Scienze Visive feed|

CRONACA – Per avere fiuto occorre essere esperti? Sembra proprio di sì. Il fiuto non è una qualità innata, ma una questione di allenamento: lo dimostrano Jane Plailly e Jean-Pierre Royet, ricercatori al laboratorio di Neuroscienze sensoriali, Comportamento e Cognizione dell’Università Claude Bernard di Lione, e Chantal Delon-Martin, ricercatrice all’Istituto di Neuroscienze dell’Università Joseph Fourier di Grenoble. L’esperimento di imaging cerebrale che hanno compiuto su profumieri professionisti e su apprendisti profumieri rivela per la prima volta che, al momento della percezione e dell’immaginazione degli odori, nel cervello si attivano regioni simili, e che questa attivazione è funzione del livello di esperienza. Un risultato che prova che l’immaginazione olfattiva funziona nello stesso modo di quella visiva o uditiva, cioè per riattivazione d’immagini olfattive nel cervello, e che tale capacità si sviluppa con l’esperienza. I risultati saranno pubblicati sul numero di marzo della rivista Human Brain Mapping. Siamo tutti capaci di visualizzare il nostro appartamento e di muoverci virtualmente al suo interno; allo stesso modo, riusciamo a canticchiare a mente un pezzo orecchiabile. Ma possiamo richiamare alla memoria l’odore del pane tostato o quello di una pesca, al punto da sentirlo veramente? L’immaginazione olfattiva è un esercizio molto più difficile di quanto [...]

Neuroscienze: oltre il riduzionismo

Di |2016-12-30T20:35:13+01:00Febbraio 21st, 2011|Categorie: Scienze Visive feed|

INTERVISTE - La nostra comprensione del cervello fa ogni giorno passi da gigante, raggiungendo traguardi che fino a pochi anni fa sembravano dominio esclusivo della fantascienza. I neuroscienziati stanno decodificando il linguaggio che i neuroni usano per comunicare tra loro – e permettervi di mettere insieme queste buffe linee nere che vi scorrono davanti agli occhi in una frase di senso compiuto. Mano a mano che questo linguaggio viene decifrato, i neuroscienziati lo usano per comunicare con il cervello bypassando i sensi: attaccando protesi elettroniche direttamente alla corteccia cerebrale. Dando la vista ai ciechi e facendo muovere gli arti a chi è rimasto paralizzato. Quanto manca ancora prima di creare The Matrix? OggiScienza ha chiesto un parere rassicurante ad Alberto Mazzoni, neuroscienziato dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che si occupa di reti neurali e interfacce uomo-macchina.

Animali dalla vista corta

Di |2016-12-30T20:35:15+01:00Gennaio 31st, 2011|Categorie: Scienze Visive feed|

MARE - Daltonici. È questo il verdetto espresso dai ricercatori della University of Western Australia e della University of Queensland a seguito dell’analisi delle retine di esemplari di 17 diverse specie diverse di squali. Di questi, solo sette (appartenenti a tre famiglie differenti) risultano possedere recettori dei colori, detti coni, per di più dotati di un solo tipo di fotorecettore sensibile al verde, mentre noi, ad esempio, ne abbiamo tre – rosso, verde e blu. I predatori per eccellenza insomma hanno una visione monocromatica e sarebbero per lo più sensibili a quanto contrasta con il blu dell’acqua. E come se noi tornassimo a guardare la tv in bianco e nero, per capirci.

L’email dai capelli d’argento

Di |2016-12-30T20:35:17+01:00Aprile 21st, 2010|Categorie: Scienze Visive feed|

COSTUME E SOCIETÀ – Nonostante le nostre abitudini in Rete siano state scandagliate in ogni dettaglio, molto rimane ancora da scoprire sull’uso che gli anziani fanno delle tecnologie digitali. In particolare, come usano la posta elettronica, lo strumento più diffuso tra quelli che il boom di Internet ha reso una tappa quotidiana per gran parte della popolazione occidentale? Sicuramente per chi non è nato nell’era digitale le difficoltà di apprendere l’uso delle tecnologie digitali sono maggiori, ma uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona e recentemente pubblicato sull’International Journal of Human-Computer Studies afferma che il rifiuto della tecnologia non è così diffuso come potrebbe sembrare di primo acchito e, anzi, “le persone anziane si sentono motivate all’utilizzo dell’information and communication tecnology (ICT) dal momento che le percepiscono come un elemento importante per essere inclusi nella società contemporanea e lottare contro l’isolamento che può aumentare con l’età”. La ricerca, guidata da Sergio Sayago, è durata tre anni e ha coinvolto circa 400 persone di età compresa tra i 64 e gli 80 anni. I soggetti sono stati seguiti in un centro sociale della città catalana, dove Sayago e colleghi hanno effettuato una vera e propria [...]

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