“Il cittadino informato a cui viene chiesto di dare i suoi dati per tutelare la sua salute e la sua comunità, presumibilmente non avrebbe nessuna difficoltà a concederlo. Questa è una situazione di guerra, non dobbiamo continuare a discutere sul fatto che viene violata la privacy. Sarei felice di ricevere sul mio telefonino un sms che mi dice ‘vai a fare la spesa a quest’ora…’. Questo è quello che è successo in Corea del Sud”.