Nell’uomo, due terzi delle informazioni sensoriali che arrivano al cervello dall’esterno, sono di tipo visivo ed è molto riduttivo considerare la funzione
visiva solo come la possibilità di vedere bene un oggetto ad una distanza accettabile.
Questa caratteristica, che viene chiamata “acuità visiva”, non è che una delle qualità che possiedono gli occhi. Un discesista che viaggia a 130 chilometri all’ora deve valutare
esattamente la distanza che lo separa da un salto o da una curva, in modo da essere in grado di impostarla senza ritardi.
A 120 all’ora, un’esitazione di 5 decimi allunga latraiettoria di 15 metri. Le gare si vincono o si perdono per queste differenze. A seconda
del tipo di sport che viene preso in considerazione, ci sono aspetti della funzione visiva che assumono maggiore o minore importanza.
Il merito di aver introdotto le tecniche di Sport Vision in Italia spetta al Dott. Vittorio Roncagli che ha aperto il suo centro a Cervia (Ra) nel 1989. Esso è diventato un punto di riferimento per
sportivi ad altissimo livello ed allenatori che desiderino sfruttare le potenzialità dei test (Sport Vision Screening) e delle tecniche di allenamento visivo (Sport Vision Training).
Con i vari test previsti dai protocolli vengono analizzate tutte le caratteristiche del sistema visuomotorio del soggetto, in relazione allo sport praticato.