1983
Apple I, II e III erano computer con un’interfaccia basata sul testo. Jobs voleva qualcosa di più intuitivo ed innovativo. Nel 1979 cedendo 100.000 azioni Apple a 10$ ciascuna ottenne per se ed il suo staff di poter visitare lo Xerox Parc, il centro ricerche Xerox. Fu proprio li che Jobs vide il prototipo di un computer totalmente innovativo basato su interfaccia grafica, per la prima volta gestito con un mouse, che però Xerox non stava commercializzando. Era solo un progetto, brutto ingombrante e costoso ma che lo illuminò tanto che affermò “potei vedere come il futuro del computer era destinato diventare”.
Jobs decise che da quel momento qualsiasi computer Apple doveva adottare quel tipo di interfaccia utente. Era così eccitato da quell’idea che si dedicò sempre più al suo sviluppo mentre una parte del team Apple era ancora impegnato nello sviluppo di Apple III.
Lisa, il precursore del Macintosh
Video pubblicitari del Lisa
Ma considerato il prezzo di 10.000$, Lisa era un computer rivolto solo ad una fascia alta di pubblico e Jobs voleva qualcosa rivolto ad un pubblico più vasto. Quello che successe fu che Jobs venne allontanato dal progetto Lisa da Mike Markula, allora maggior azionista e presidente di Apple. Inevitabilmente, Jobs non rinunciò alle sue idee e si unì al progetto di Jef Raskin per realizzare quello che sarebbe diventato il Macintosh.
Di fatto si innescò una gara all’interno di Apple con due team che lavoravano a progetti diversi. Seppure pronto un anno più tardi del Lisa, il Macintosh aveva tutte le carte in regola per essere il vincitore. Una rivoluzione concettuale che non tutti capirono subito. Steve Jobs aveva inventato lo standard del personal computing come ancora oggi lo conosciamo.
Jobs e Bud Tribble imposero al progetto Macintosh un mouse con singolo pulsante a differenza del progetto iniziale di Raskin, che lasciò il gruppo nel 1982.
1984
Con un innovativo spot pubblicitario diretto da Ridley Scott, il regista del mitico film Blade Runner, ed un budget di centinaia di migliaia di dollari, il Macintosh fu mostrato al grande pubblico durante il Super Bowl XVIII.
“On January 24th, Apple Computer will introduce Macintosh. And you’ll see why 1984 won’t be like Nineteen Eighty-Four”
Il filmato fu una mossa molto coraggiosa. Senza minimamente mostrare il Macintosh e senza neppur mai menzionare IBM, lo spot mostrava una colorata giovane atleta, che rappresentava “il nuovo”, che con un solo colpo distruggeva il vecchio “Big Brother svuota-cervelli” e liberava la massa di persone grigie condizionate.
E’ considerato una pietra miliare dei filmati commerciali, fra i 50 migliori al mondo mai realizzati.
Il primo spot Apple sul Macintosh fu visto da 96 milioni di Americani durante il Super Bowl ed un innumerevole numero di persone in tutto il mondo anche negli anni a seguire.
Lo spot di Ridley Scott combinato al leggendario discorso di Steve Jobs assicurò ad Apple un futuro ed un successo nella linea di computer Macintosh che ancora oggi sta evolvendo.
Video pubblicitari del primo Macintosh
1985-1986
Il team Lisa non demorse, sviluppò il Lisa 2, poi denominato Macintosh XL. Sviluppò anche sette applicazioni dedicate per il business, ma il prezzo era sfavorevole ed il supporto di terze parti molto scarso. Il progetto Macintosh basato su “simpler and smarter”, seppure non economico costava un quarto del Lisa, decretandone la conclusione. Steve Jobs aveva vinto la sua battaglia interna alla Apple.
Nel 1985 Apple introdusse la prima stampante laser destinata ad un vasto mercato. Non era la prima stampante laser al mondo, cosi come il Macintosh non era il primo personal computer, ma era “differente” e, più di ogni altra cosa, era basata su Adobe PostScript, una pietra miliare del Desktop Publishing fino ai giorni nostri.
Altri video pubblicitari del Macintosh
Steve Jobs era l’immagine pubblica di Apple, ma non era il CEO e non aveva ancora compiuto nemmeno 30 anni, così molti del Board lo consideravano inesperto per dirigere un’azienda che stava crescendo vertiginosamente. Ipotizzarono quindi il nome di John Sculley, allora presidente di Pepsi Cola. Jobs ammirava Sculley e rimase famosa la frase che gli disse per convincerlo a passare ad Apple:
“Vuoi vendere acqua zuccherata per il resto della tua vita ? O vuoi venire con me alla Apple e cambiare il mondo?”
All’inizio il binomio Jobs-Sculley sembrava in piena sintonia, ma il loro stile era molto diverso e Sculley dimostrò di saperne ben poco del mondo dei computer, così iniziarono i conflitti. Sculley prese posizione rimuovendo Jobs dal progetto Macintosh. Jobs cercò di approfittare di un viaggio di Sculley per incontrare il consiglio di amministrazione ma uno dei membri, Jean-Louis Gasèe informò Sculley, che annullò il viaggio. Ci fu un drammatico incontro fra Jobs e Sculley davanti a tutto il consiglio di amministrazione dove Sculley forzò la mano chiedendo di scegliere fra lui e Jobs. Il consiglio di amministrazione si schierò unanimemente a favore di Sculley. Jean-Louis Gasse fu nominato capo del progetto Macintosh. Qualche mese dopo Jobs ed un gruppo di programmatori lasciarono Apple e fondarono NeXT.
La storia dimostrerà che Apple era rimasta in mani sbagliate. Solo 25 anni più tardi John Sculley ammetterà il grosso errore che aveva commesso.
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