Una breve storia di Apple
La storia di Apple sembra una favola e come interpreti due eccentrici personaggi che oggi nessuno può negare che hanno cambiato il mondo.
Nato il 24 Febbraio 1955 da due genitori che lo diedero in adozione a Clara e Paul Jobs che lo chiamarono Steven Paul Jobs. Abitavano a Mountain View (California). Il padre gli instillò l’interesse per l’elettronica. Durante la scuola superiore Steve trascorreva il tempo libero presso la Hewlett-Packard dove diventò amico di Steve Wozniak, brillante ingegnere autodidatta. Si iscrisse al Reed College in Portland (Oregon) che abbandonò dopo sei mesi per poi trascorrere diciotto mesi dedicandosi a studi di calligrafia e tipografia. Nel 1974 lavorò presso Atari come video game designer, che lasciò diversi mesi più tardi per viaggi spirituali in India.
Steve Wozniak nacque l’1 Agosto 1950 in San Jose (California). Interessato alla matematica fin dai primi anni di scuola. Amava leggere ed in quinta elementare costruì il suo primo ricetrasmettitore radio ed all’età di 11 anni il suo “ticktacktoe” computer. Dimostrò molta attitudine e capacità per la matematica e l’elettronica vincendo anche alcuni premi scolastici. Inventò una “little blue box” che serviva a fare telefonate gratis, riuscendo perfino a venderla agli amici. Un giorno, spacciandosi per Henry Kissinger, la utilizzò per chiamare il vaticano arrivando quasi a parlare con il Papa. Dopo essersi iscritto ad un paio di Università abbandonò gli studi andando invece a lavorare presso Hewlett-Packard dove creò alcuni dei primi grafici per computer games.
L’intervista avvenuta alcuni anni dopo nella quale Jobs spiega il “little blue box”.
I due Steve, si erano conosciuti nel 1971 ed appartenevano in qualche modo ad una contro-cultura della West Coast interessata alla tecnologia. Lavorarono insieme ad un progetto per un videogioco vincendo il bonus di 750$ offerto da Atari. La loro amicizia fu interrotta da un malinteso, poi nel 1976 iniziarono a frequentare il Homebrew Computer Club, un gruppo di entusiasti che si incontravano in un garage di Menlo Park. Proprio la Wozniak aveva visto il primo Altair 8800, un computer oggi sconosciuto ai più, che lo ispirò all’idea di poterne realizzare uno fai-da-te.
A quel tempo i microprocessori disponibili erano veramente pochi. Wozniak voleva acquistare un Motorola 6800 che costava 170$ ma non aveva abbastanza soldi, così per un po di tempo si accontentò di studiare, imparare e fare progetti su carta. Quando nel 1976 la MOS Technology mise in vendita il 6502 a 20$, Wozniak scrisse una versione di BASIC ed iniziò a costruire il suo primo computer fai-da-te utilizzando una tastiera da macchina da scrivere da collegare alla TV. Non è offensivo dire che Wozniak non voleva “cambiare il mondo” ma piuttosto dimostrare come era stato bravo a realizzare il suo oggetto con poco materiale e pochi soldi. Il timido Wozniak lo portò al Homebrew Computer Club per mostrarlo agli amici.
Per fortuna lo fece, Jobs lo vide, e ne fu entusiasta, convincendolo addirittura a trovare il modo per produrlo.
Jobs mostrò il prototipo al Byte Shop, un negozio di computer della zona, che si dimostrò interessato ad acquistarne 50 pezzi a 500$ ciascuno ma solo se completamente assemblati. Jobs cercò subito di procurarsi tutti i pezzi per costruirli.
Per racimolare soldi Jobs vendette il suo sgangherato minibus Volkswagen e Wozniak vendette il suo amato calcolatore HP. La loro tenacia convinse genitori ed amici ad aiutarli ed il fornitore a fargli credito sulla base dell’ordine scritto del Byte Shop.
Ai due avventurieri si aggiunse un amico, molto meno noto al pubblico, Ronald Wayne, che fu convinto da Jobs ad investire nella fondazione dell’azienda.
Il primo di Aprile 1976 nasceva Apple nel garage di casa.
Steve Jobs aveva 21 anni, Steve Wozniak ne aveva 26.
Come riportato da Wozniak, il nome fu un’idea di Jobs, che aveva lavorato in un frutteto in Oregon ed aveva sviluppato una passione vegetariana durante la permanenza in India.
La costruzione dell’Apple I poteva iniziare.
I tre lavorarono giorno e notte per costruire i 50 computer, consegnarli in tempo al Byte Shop, incassare i soldi, pagare il fornitore, e guadagnarci qualche dollaro.
Dall’Aprile del 1976 al Settembre del 1977 riuscirono a costruirne e venderne 200 unità.
Wayne si sentì ben presto un pesce fuori d’acqua e considerò il progetto troppo rischioso decidendo poco dopo di cedere la sua quota per 500$ (facile immaginare quanti milioni di $ varrebbero oggi se le avesse tenute).
Apple I è diventato un oggetto di culto. Un esemplare fu battuto all’asta nell’ottobre del 2014 per l’impressionante cifra di 905.000$.
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