Vi proponiamo la traduzione integrale, a cura di Sonia Savioli, dell’articolo comparso su Global Research qualche tempo fa. Nonostante i profitti annuali si aggirino intorno ai mille miliardi di dollari, l’industria farmaceutica mondialeultimamente ha avuto un declino critico della quantità dei profitti, e di questo declino ritiene colpevoli le leggi che regolano le sue attività. Un gruppo di esperti USA ha calcolato che il costo di realizzazione di una nuova medicina si aggira sui 5.8 miliardi di dollari, il 90 per cento dei quali sono utilizzati per la Fase III della sperimentazione clinica richiesta dalla US Food and Drug Administration e dalle corrispondenti agenzie europee (si tratta di test condotti su ampi gruppi di soggetti umani al fine di confermare i risultati e gli effetti collaterali di nuovi vaccini e altre medicine). La multinazionale di consulenza di affari Mc Kinsey & Company ha definito la situazione “drammatica” e ha chiesto con forza ai dirigenti di Big Pharma di prendere in considerazione soluzioni che vadano oltre il semplice rimaneggiare i costi  di base. In primo luogo la delocalizzazione delle sperimentazioni nei mercati emergenti, dove i test di controllo dei medicinali sono a buon mercato, facili e veloci.

Source: Big Pharma e la Fondazione Gates: «Cavie per le industrie farmaceutiche»